La ricorrenza di San Martino e la ‘Pizza Scema’

Tra le feste più amate della tradizione popolare e contadina c’è senza dubbio il giorno dedicato a san Martino, l’11 novembre. Il santo è famoso, stando alla leggenda, per aver donato metà del suo mantello a un mendicante seminudo e per essere stato ringraziato dal Signore con un clima mite e temperato nonostante l’imminente arrivo dell’inverno: da questo episodio è nato il mito dell’‘Estate di san Martino’. In Molise la tradizione vuole che si prepari la pizza di san Martino, una pizza salata che viene condivisa con tutta la famiglia e nella quale vengono introdotti, durante la preparazione, dei semini particolari ad ognuno dei quali è associato un significato preciso: una tradizione che moltissime famiglie molisane ancora ripetono di anno in anno.
Ma qual è la ricetta di questa pizza? Eccola:
– 1 kg di farina 0
– 20 grammi di burro
– due pugni di parmigiano grattugiato
– 2 bustine di lievito per torte salate (istantaneo)
– un cucchiaio di sale
– un quarto d’acqua
– un quarto di latte

E i semini che si trasformano in simboli ed etichette da affibbiare ai commensali? Quali sono?
Fava: la regina della casa
Orzo: l’asino
Avena: il cavallo
Castagna: il maiale
Tralcio: il potatore
Legno: il falegname
Semi di zucca: il giardiniere
Moneta: colui che dovrà comprare la carne per la domenica
successiva
Miglio: lo spazzino
Cece: il re
Fagiolo: il cornuto
Caffè: il signore/a
Peperoncino: il velenoso/a
Grano: colui che dovrà seminare
Chicco di mais: colui che dovrà zappare
Ciliege rosse: il torero
Cicerchia: il petomane
Formaggio: l’ingordo/a
Cipolla: il cipollaroAglio: la puzzola
Riso: il gallo
Mela: il ‘fruttarolo’
Oliva: l’ovaiolo
Lupino: l’allopinito’
Pepateli: il pasticciere
Acino d’ uva: l’ubriacone

(Articolo di Lizia M.)