La storia della Danza

(post di Soraya)

La danza è la madre delle arti ed è antica come il mondo in quanto fin dall’inizio ha accompagnato gli uomini e gli eventi della loro vita quali: nascita, pubertà, nozze, vecchiaia e, perfino, la morte. Dai tempi remotissimi la danza è stato un mezzo di espressione e di divertimento popolare nonché parte essenziale di tutti i riti, sia religiosi che naturali. Più ci allontaniamo dalla preistoria e ci avviciniamo alla storia, più la danza si avvicina al culto degli dei. Già nell’Antico Egitto le danze erano sottoposte a severe regole. Presso gli antichi Greci, invece, la danza era il centro della vita culturale e, nell’educazione dei bambini, la lezione di danza era considerata il mezzo ideale per raggiungere una completa armonia di corpo e anima. Nell’antica Roma era molto popolare la danza etrusca e la pantomima. Con l’avvento del Cristianesimo la danza venne in parte proibita perché veniva considerata pagana ma durante il Medioevo fu mantenuta viva dai menestrelli e dai giullari che andavano in giro nelle città europee. A un certo punto questa forma di danza popolaresca si sviluppò e cominciò ad introdursi anche negli ambienti dei nobili e dei ricchi. Nacquero così nel Rinascimento i balli di corte che consistevano in piccole rappresentazioni che venivano eseguite durante le cerimonie. Nel quindicesimo secolo nascevano i maestri di danza che insegnavano a far apprendere le figure, le posizioni e i passi secondo un sistema di regole. Infine, prendeva forma il primo balletto. Fu nel 1581 che a Parigi venne rappresentato nel salone del palazzo del Duca di Borgogna il Ballet Comique de la Reine ovvero Circe del coreografo italiano Balthasar di Belgioioso. La danza divenne allora molto popolare nei palazzi dei nobili grazie anche al re francese Luigi XIV denominato il Re Sole che era anche un appassionato ballerino. Poiché la passione dei nobili che si dedicavano alla danza non poteva più soddisfare una perfetta riuscita dei balletti, fu fondata nel 1681 per volontà di Luigi XIV l’Academie royale de danse con lo scopo di stabilire delle regole per il perfezionamento di quest’arte. A dirigere quell’Accademia fu chiamato Pierre Beauchamp che inventò le cinque posizioni basilari del balletto accademico. L’epoca più gloriosa nella storia del balletto fu il Romanticismo che nella danza esaltò la donna ideale che veniva ammirata come un divinità del cielo e per questo doveva essere leggera e mobile e quindi distaccata dalla terra. Divenne automatico a questo punto che si cominciasse a danzare sulle punte. Essere una ballerina significò da quel momento in poi ballare con le scarpette da punta, indossare dei preziosi tutù, pettinarsi con acconciature semplici e, spesso, ornarsi con coroncine e alette. La prima ballerina a usare le punte fu l’italiana Amelia Brugnoli nel balletto La fata e il cavaliere nel 1823 a Vienna ma l’immagine di danzare sulle punte è collegata a Maria Taglioni che nel 1832 ballò a Parigi il balletto La Sylphide considerato il primo balletto romantico nella storia della danza. L’Ottocento divenne dunque il secolo della celebrazione della prima ballerina ma a metà secolo Parigi fu soppiantata da San Pietroburgo. Qui si recarono i più importanti maestri francesi tra i quali Marius Petipa che diresse i balletti imperiali per circa un trentennio creando i più grandi capolavori della storia del balletto. Il grande Petipa, che creò più di 50 balletti ancora oggi rappresentati, lavorò intensamente con il famoso compositore russo Piotr Ilic Tchaikovsky e con lui realizzò tre grandi balletti: La Bella Addormentata, Il Lago dei cigni e lo Schiaccianoci. Nel 1900 la danza si trasformava ancora e raggiungeva una grande popolarità soprattutto grazie anche al grande coreografo francese Maurice Béjart e, nei primi del secolo, con le innovazioni dei Ballets Russes di Diaghilev. In America si sviluppò grazie a Georges Balanchine e a Martha Graham a cui si deve la nascita della modern dance. La danza è diventata ormai un’arte universale con mille modi di interpretarla: la danza jazz, la danza contemporanea, il teatro danza, break dance, hip hop, balli di sala e tante altre forme di esibizione. Certamente ha compiuto una lunga strada prima di arrivare a questo punto ma è rimasta la forma di espressione più pura dell’uomo e si è trasformata ed impreziosita grazie alla passione e all’esperienza tramandata a noi nei secoli da parte di tanti illustri studiosi, musicisti, coreografi, ballerini che ne hanno fatto la storia.

Fonte http://tuttodelladanza.xoom.it/storia.htm